venerdì 10 giugno 2011

Quanto mi piace ricevere complimenti... :-D

Caro Echino , spero che non ti arrabbierai se oggi ti ho fatto fare un bel giretto e ti ho portato tra le dita e i sorrisi dei miei alunni di quinta, ormai bravissimi a disegnare e a ..copiare.. e così, con grande nostra gioia, sei nella Scuola Primaria di Alzate Brianza ad augurare a tutti i bambini BUONE VACANZE ;))
 Complimenti per i tuoi simpaticissimi, originali e freschi disegni che tanto rallegrano grandi e piccini!

Adele


Arrabbiarmi? 
Io??
Per essere portato a scuola??? 
Ma scherzi?? 
Non sono felice, di più, mille millissime volte di più!!! :-D
Grazie ragazzi!!! SMACK!

Recensione dal mio viaggio in Bulgaria

Ciao bambini, non so se si possa fare la recensione di un libro di cui non si è capito né l'autore, né l'illustratore, né la casa editrice... ma io me ne frego e la faccio lo stesso!! 
Sì, perché da quando sono tornato dalla Bulgaria, il mio libro preferito è questo. 
Mi sono innamorato delle sue illustrazioni gioiose, solari, tenerissime e curate nei minimi particolari. 
La storia non sono riuscita a leggerla perché è scritta in cirillico, ma me la sono fatta raccontare dal prof. Ludmiuv. 
E' molto simile a quella del Gingerbread man inglese, l'avete presente? Però questa ha un lieto finale e la pagnotta non è così sciocca da farsi mangiare dalla volpe.
Sapete quanto costa questo fantastico libretto? 1,99 Lev che tradotto in euro diventano 1,05 €

giovedì 9 giugno 2011

Una fiaba vera, quella di Francesco Canale.

Caro Echino, oggi voglio raccontarti io una fiaba, posso?   
Ieri sera guardavo la tv con mia figlia Sami, c'era il programma Invincibili su Italia 1 e insieme siamo state attratte dalla prima storia. Arrivata la pubblicità lei è andata a nanna e io sono rimasta sulla stessa rete. Sento Marco Berry cominciare a parlare di un artista, un pittore che dipinge con la bocca perché è focomelico. 
Tu lo sai cosa significa questa parola difficile, Echino? Significa che questo ragazzo è nato senza braccia e senza gambe. 
L'inizio di questa storia mi ha riportato indietro nel tempo, a parecchi anni fa, quando Stefano, mio marito, era il giovane sindaco di un piccolo paesino di montagna.
In quegli anni si cominciava a parlare di tagli e accorpamenti nelle scuole e sui nostri monti il problema si sentiva molto forte perché la gente che vive nei piccoli paesi di montagna è ovviamente molto poca rispetto alla città e quindi anche i bimbi che frequentano la scuola sono pochi. Pensa che in Valle Formazza, dove ho insegnato per un anno, alla scuola primaria mancava la classe prima, in seconda c'erano quattro bambini; in terza, quarta e quinta - che insieme formavano una pluriclasse - c'erano in totale quattro alunni. 
In alcuni casi è possibile e anche logico accorpare le scuole, ma quando i bimbi hanno mezz'ora o più di viaggio con lo scuolabus su strade strette e impervie, magari a rischio valanghe in inverno, beh, tu mi capisci che tutto diventa più complicato.
Di fatto quel giovane sindaco testardo decise di fare un comunicato stampa e un appello a famiglie con bambini per chiedere loro di trasferirsi nel nostro piccolo paese.
Famiglia Cristiana fece un articolo, venne a fotografare scuola, insegnanti e paese.
Dopo qualche tempo Stefano ricevette una telefonata e poi un paio di visite da parte di una famiglia che certo era molto particolare.
Elena, la mamma, era una donna molto dolce e piena di una vitalità contagiosa. Gianni, il papà, un uomo pacato, riflessivo.
Stefano volle che anch'io li conoscessi e gliene sono molto grata. Ci raccontarono la loro storia, una scelta di vita per niente scontata. Avevano deciso di dedicarsi agli altri e in modo particolare ai figli. 
So a cosa stai pensando Echino, ormai ti leggo nel pensiero: e che c'è di strano in questo? tutti i genitori lo fanno.
Sì, quasi tutti, ma loro di figli ne hanno avuti tanti.
Due figlie biologiche. E' un termine brutto ma significa che sono nate dalla loro unione. Una delle due purtroppo morì in un incidente d'auto (se ben ricordo). La prima bambina che adottarono aveva una grave cardiopatia e anche lei volò presto in cielo, poi questi due instancabili genitori adottarono Francesco, un bimbo focomelico che era stato abbandonato alla nascita e dopo qualche anno un altro bimbino con la sindrome di Down, non ne ricordo il nome. 
Sai com'è, sono un po' vecchina e ho la memoria corta. Lo dico io prima che sia tu a dirmelo!! :-D
Elena e Gianni in una delle loro visite portarono anche i loro due bimbi a vedere il paese. Francesco era alle medie e, a quei tempi, era indeciso se frequentare un liceo artistico o un istituto agrario, che qui da noi c'era. 
Ricordo che Francesco era molto silenzioso, ma la cosa che mi colpì di lui furono gli occhi, pensai che quel ragazzino aveva il mondo lì dentro. Non avevo mai visto in tutta la mia vita degli occhi così espressivi, profondi, come un lago alpino, come il mare in burrasca, trasmettevano emozioni grandi, insondabili. 
Purtroppo, per una serie di cose, non fu possibile il loro trasferimento e io pensai che il nostro paese aveva perso un'irripetibile occasione di vivere accanto a persone davvero speciali.
Sai Echino, io rispetto le idee di tutti, anche se a volte non le capisco. Ad esempio non comprendo come si possa essere atei, non credere in nulla al di sopra di noi. Perché, vedi, nel mondo ci sono delle meraviglie che fatico a pensare possano essere nate per puro caso. Non importa poi in chi si creda: Dio, Allah, Budda o altro, ma esistono persone che riflettono, secondo me, una grandezza, una gioia e una bellezza che penso si avvicini molto all'immagine del divino. Non credi?
Questa famiglia, nella sua disarmante semplicità, ne era per me la conferma. 
Per un po' restammo in contatto poi ci perdemmo di vista, ma ho spesso ripensato a loro e raccontato questa storia, che avevo avuto la fortuna di incontrare per un puro caso.
E' stata una  piacevole sorpresa ieri sera scoprire che quel ragazzino ha poi optato per il liceo artistico ed è diventato un artista, che è sposato e ora vive a Lecce. 
La sua mamma mi aveva lasciato il curriculum vitae che lui si era scritto, oltre ad un bellissimo racconto che ancora conservo gelosamente. Sai cosa c'era scritto tra le tante altre notizie di sé?
"Sono felice di essere nato!"



Guarda Echino, ho trovato il progetto che Francesco e la sua mamma mi avevano mandato con gli auguri. Non so se sia stato realizzato, spero di sì perché era bellissimo.


Questo è Francesco Canale, se ieri sera non lo avete sentito raccontare la sua storia, potete ascoltarla qui o andare a cercarlo su you tube, vi assicuro che ne vale la pena. Vi do la mia parola! 
Ciao Echino, ciao bimbi, un bacio grande. Giuliana

Vi presento un'amica!


Ciao bambini, 
questa è Chantal, una mia carissima amica. Verrà presto a trovarci dentro un bel libro colorato, spero che anche voi diventiate suoi amici. Chanti ha una storia molto dolce da raccontarvi sull'adozione nazionale e internazionale.
Volevo presentarvela in anteprimissima perché io le voglio molto bene!!

Ora deve scappare, ha un appuntamento con la tipografia, ma tornerà presto...
CIAO CHANTI!!!! :-))))))))))))))))))))))))))

mercoledì 8 giugno 2011

LA festa delle coccole di Coccorocò - Istituto comprensivo Innocenzo IX -


Che sballo bambini!! Ieri sono stato invitato alla festa delle coccole del mio amico Coccorocò, il cuoco. 
E' stata organizzata dalle maestre Cinzia e Rosa, che vedete piccine picciò qui sotto. Scusate per la qualità delle foto, ero un po' distante e poi dovevo garantire la privacy dei bambini. 
Mi sono divertito e emozionato tantissimo. Vedere la storia di un amico rappresentata a teatro da un gruppo di bimbi della scuola dell'infanzia e della primaria è davvero eccitante!

Conoscete vero la storia? No??? Beh, allora vi consiglio di leggerla perché è carina e ci sono anche tante belle ricettine, da fare con la mamma o da soli, per organizzare anche a casa una bella festa delle coccole. 
Il paese di Coccorocò si chiamava Coccolandia, ma l'incantesimo del malvagio Crudelius lo trasforma in Litigandia....


 Il ristorante di Coccorocò si chiama Coccocucina. Alla festa partecipano proprio tutti: le sorelle Sberloni, la famiglia Litigoni...
 Li vedete Coccorocò e Coccorilla? Si sono innamorati!! :-D
Posso fare un applauso grande grande ai bambini dell'ultimo anno della scuola dell'infanzia di Crodo, gruppo rossi, e a quelli della classe V della scuola primaria? E un applauso meritatissimo anche alle loro maestre che li hanno seguiti per tanti anni e ora li lasciano alle loro nuove avventure!!
Ah, dimenticavo... BUONE VACANZE!!

P.S.: Non dimenticate di votare per il libro di Coccorocò sul sito www.libridagustare.it
GRAZIE!!!!!!!!!!!

martedì 7 giugno 2011

I compiti delle vacanze di Echino

Cari bambini, avete mai sentito cantare Gian Burrasca? 




Ho cambiato le parole della sua canzone così: 
la storia del passato ormai ce l'ha insegnato che l'alunno annoiato fa la rivoluzion!!
Chi si unisce alla rivoluzione contro i compiti delle vacanze??? Due paginette al giorno per non dimenticarsi ciò che si è imparato?? 
Ha ragionissima la mia amica Elvira, la rana, a dire che - una volta imparato ad andare in bicicletta, mica ci dimentichiamo come si pedala se restiamo per un po' senza farlo - e lo stesso vale per le tabelline, per l'inglese e per la storia e la geografia. 
E allora propongo di essere noi bambini a decidere quali compiti fare durante le vacanze. Io vi faccio una lista di quelli che piacciono a me, voi scrivetemi la vostra, chissà che insieme non riusciamo a convincere mamma, papà e la maestra o il maestro, che abbiamo già lavorato per nove mesi e ora ci meritiamo le VACANZE.

Lista dei compiti delle vacanze di Echino:
  • Fare almeno una capriola al giorno.
  • Correre nei prati o sulla spiaggia.
  • Urlare all'eco: "Ciao, chi è più bello tra me e te?" e ascoltare cosa risponde.
  • Inventare una parola alla settimana, tipo ohporcalochettina.
  • Giocare con la fantasia.
  • Annoiarsi di tanto in tanto.
  • Farsi portare in libreria e gironzolare alla ricerca di un bel libro colorato e simpatico.
  • Assaggiare tutti i gusti del gelato.
  • Guardare le stelle cadenti e esprimere il desiderio più bello.
  • Farsi leggere dal nonno una storia e, a due pagine dalla fine, chiudere il libro e giocare al finale a sorpresa, poi andare a vedere come va finire la storia.
  • Scrivere una lettera alla nonna, è valido anche un disegno.
  • A scelta, ma almeno due: andare a pesca con papà, preparare una torta con la mamma, andare al cinema all'aperto con gli amici, fare un tuffo nel mare, visitare un museo.
  • Inventare le parolacce da dire quando si è arrabbiati, tipo: oh bulacca! peralessa! facciadibrodinoriscaldato!
  • Contare quante cose belle si sono fatte durante la settimana.
Ecco, questa è la mia lista, che ve ne pare e ora: VIVA LE VACANZE!!!

http://echinogiornalebambino.blogspot.com
Quest'anno poi, in alternativa ai compiti delle vacanze, vi invito a dare un'occhiata a questa offerta, cliccate qui: i miei libri/giornale

Echino turista per gioco /Il paese che profuma di rose/ Giugno 2011 - II parte -

 Eccomi qui di nuovo bambini per continuare il nostro viaggio virtuale nel paese che profuma di rose. Avete capito vero di quale paese sto parlando??  
Oggi vi racconto una pillolina della sua storia, spero di aver compreso tutto quello che mi ha raccontato il prof. Ludmiuv, un insegnante davvero gentile che ci ha portati in giro per quattro giorni spiegandoci in inglese tutto quello che stavamo vedendo. 
Mi permettete di darvi un consiglio bimbi? Studiate con passione l'inglese e le lingue straniere a scuola perché quando si va all'estero ci si sente più amici, più fratelli, se si riesce a comunicare.
A Kazanlak abbiamo visitato il museo storico e un'antica tomba tracia del III secolo a.C., segno che i Traci hanno vissuto qui per tanto tempo. 
La tomba era molto decorata e all'interno è stato trovato di tutto: dalle ossa del re e della regina, a quelle di alcuni cavalli e poi anfore, monili e persino ossa di schiavi. 
I Traci credevano in una seconda vita dopo la morte e dunque sotterravano tutto ciò che poteva tornare utile nell'aldilà. Più che una tomba direi che si trattava di un "tombone", che dite? :-D
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Poi sono arrivati i Turchi intorno al 1300 che hanno dominato il paese per centinaia di anni. I bulgari, così si chiamano gli abitanti di questo paese, non erano molto felici di questo dominio e lottarono eroicamente per la loro libertà. Il monumento che vedete in queste foto si trova sul passo di Shipka, è alto 31,5 metri e ricorda gli eroi russi e bulgari che combatterono nella battaglia contro i turchi.
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Nel dipinto qui sotto potete vedere i turchi con la divisa blu e il cappello rosso e i soldati russi e bulgari con la divisa verde grigio. 
Qui c'è una storia interessante che ci hanno raccontato e che ora io racconto a voi, se vi va di leggere. 
Pare che russi e bulgari fossero in numero nettamente inferiore rispetto ai turchi e che questo passo fosse un punto molto strategico, che non doveva in alcun modo essere superato dall'esercito turco. Rimasti ormai senza uomini e armi, i pochi soldati in cima al promontorio si difesero lanciando pietre contro l'esercito nemico e portando davanti a sé i cadaveri dei soldati turchi morti in battaglia. La vista di questi cadaveri fece leva sulla superstizione dell'esercito nemico che batté in ritirata. La battaglia si tenne nel 1877. 
I bulgari riuscirono sì a liberarsi del dominio turco ma, da quanto ho capito, caddero dalla pentola alla brace perché finirono sotto il regime russo e ci restarono fino al 1991. Parlando con la gente mi è parso di comprendere che le persone anziane rimpiangono la Russia, mentre i giovani sono ben felici di essere passati da quello che loro chiamano il cambiamento e di essere ora uno stato indipendente.
Questo è il paesaggio che si vede dall'alto del monumento. 
 Somiglia un po' all'Italia vero? Devo dirvi che i bulgari sono persone davvero deliziose, molto gentili e ospitali. Il Lev, la loro moneta vale circa 50 centesimi di euro e quindi per noi fare acquisti lì è molto conveniente.
I bulgari professano la religione ortodossa. Nella foto qui sotto vedete il Santuario della Natività, un monastero che si trova a Shipka. E' meravigliosamente colorato e bello, ma le sue campane sono interessanti...
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 La più grande pesa 12 tonnellate e sono state tutte costruite fondendo armi e proiettili. Non vi sembra bellissima questa cosa? 
E' un monumento storico.
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Ma che si mangia in questo paese secondo voi? Ci sarà qualcosa di buono anche per noi bambini? 
Certo che sì! 
Se vi piacciono i pomodori e i cetrioli, i pranzi iniziano spesso con delle belle insalate con un formaggio grattugiato delizioso. Poi si mangia tanta carne e delle focacce squisite, sottili sottili, che solo a pensarci mi torna l'acquolina in bocca. 
E se proprio nulla di tutto questo vi piace, ma ne dubito molto, i dolci sono meravigliosi e molto simili ai nostri (salame al cioccolato, macedonia con gelato) SLURP!

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I ristoranti sono tutti molto caratteristici, ci tengono alla loro tradizione e capita spesso di vedere danze o di ascoltare la loro musica che a me è sembrata molto bella... e mentre mangi può capitarti di vedere una signora vestita di bianco che cammina sulla brace ardente. 
Io non ho capito come faceva, ho provato a toccarla e brucia davvero, eppure i suoi piedi non sembravano scottati. 
Mah, non provate a farlo a casa, mi raccomando!! :-))
 Oppure questi strani signori, che danzavano con tanti campanacci legati in vita, pare fosse un antico rito contro gli spiriti maligni.
 Ma ci sono anche bambini e bambine che danzano balli con costumi tradizionali. Davvero molto belli.
 Guardate che carine queste ragazzine.
 Questo invece era un uccellino che faceva la guardia al suo nido, proprio sopra al nostro tavolo. Simpaticissimo!!
 E ancora una foto della signora che danza, in mano teneva un'icona.
Ho ancora un paio di cose da raccontarvi e da farvi vedere, ma lo faccio nel prossimo post. Un bacio e una capriolina per tutti voi...

lunedì 6 giugno 2011

Un regalo speciale per la mia amica Elvira, la rana, dal paese che profuma di rose.

Ciao Elvi, guarda qua chi ho incontrato nel mio viaggio... 
E' simpaticissimo, fa spanciare dalle risate, racconta barzellette spassosissime. Gli ho detto che la mia migliore amica è una ranocchia blu e lui vorrebbe tanto conoscerti. Chissà che non si faccia un bel fidanzamento, così quella noiosa della maestra Celo la pianta di dire che siamo fidanzati io e te. :-D

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 E' un signor rospone molto aristocratico e gentile, certo che se lo inviti a cena dovrai preparare un bel po' di moschini fritti perché io un rospo così ciccio non l'ho mai incontrato. Questo mangia di brutto!!
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Echino turista per gioco /Il paese che profuma di rose / 1°- 4 giugno 2011

Ciao ragazzi, vi ho lasciati soli per qualche giorno, ma solo perché ho fatto un po' il giramondo, alla ricerca di una nuova avventura da raccontarvi. Ormai lo sapete che i miei viaggi sono strani, fotografo le cose che piacciono a noi bambini, dei grandi poco mi importa!! :-D
E allora, venite con me alla scoperta dei segreti di questo paese profumato, la cui capitale ha un nome bellissimo di donna, ma naturalmente si legge con un accento diverso.
 Viaggiare in aereo è sempre strabellissimo, entrare dentro le nuvole è come tuffarsi nella panna montata, si balla un pochino quando si è lì in mezzo, ma e molto divertente!!
Vedete là in fondo quella macchia rossa? Sono papaveri. E' un paese molto verde questo, e una vecchia autostrada sgangherata lo attraversa proprio a metà, come se fosse la scia di un lumacone senza guscio. Avete presente quei lumaconi ciccioni e  rossi, che la nonna Adri non sopporta perché si mangiano tutta la sua insalata?


A me piace la natura e quindi sono andato a visitare una scuola superiore che prepara le future guardie forestali di questa nazione, guardate qui cosa ho fotografato: dei macchinari agricoli vecchissimi, ormai quasi dei reperti del periodo in cui questo paese era controllato dal regime russo. Ci sono mietitrebbiatrici, trattori, furgoni.  A me piacevano un sacco.

Questi sono i papaveri che avete visto prima nel campo rosso.
Altre macchine agricole e furgoni...

Qui invece c'è un'aula. Dite la verità, non piacerebbe anche a voi studiare in una scuola piena di piante, piantine, sezioni di tronchi? Io avrei voluto fermarmi lì...
Ma non potevo... perché c'erano ancora mille cose da vedere, come questa fabbrica di medicinali naturali, fatti con estratti di piante e fiori, e che produce anche il rinomato olio di rose. Si chiama Bulgarian ROSE Sevtopolis, si trova a Kazanlak, una cittadina molto carina. Il proprietario il signor Rossen Georgiev, una persona molto gentile, ci ha fatto visitare tutti i suoi laboratori. Che bello! Non mi era mai capitato... ho persino dovuto indossare dei calzari blu per entrare là dentro, sembravo quasi un puffo!! :-D
 Questa è una cisterna dove vengono versate tonnellate di petali di rose rosa ogni anno, per circa un mese e mezzo, il tempo della loro fioritura. Le rose vengono coltivate apposta per poi essere raccolte - dal mattino alle cinque fin verso le nove, le dieci, non oltre altrimenti perdono gran parte del loro profumo - e poi lasciate a macerare in infusione dentro queste grosse cisterne. Il procedimento dura circa due ore e mezza e pensate che per ottenere un chilo di distillato ci vogliono circa tre tonnellate di petali. Vi rendete conto? Ecco perché un chilo di olio costa circa 7.000 euro
 Sacchi e sacchi di petali arrivano tutte le mattine e questo signore ci ha mostrato come vengono buttati poi nelle cisterne. Lo sentite il forte profumo di rosa?? E' buonissimo!! 
Ecco qua, questo è un campo di rose appena finita la raccolta e sono solo le otto e trenta!!

A Kazanlak abbiamo anche visitato un'antica casa medioevale, dove abbiamo potuto assaggiare un liquore fatto con le rose (io ho solo puciato la lingua perché era molto forte, ma il sapore delizioso davvero) e la marmellata di rose (lì dentro mi ci sarei tuffato volentieri, voi non avete idea di quanto sia buona, peccato che la nonna Adri non la sappia preparare..) In questa foto potete vedere i prof. Merio e De Medici e due ragazzi simpaticissimi Pepe e Andrea, abbiamo fatto amicizia, hanno due sorrisi belli belli. Parlo dei sorrisi dei ragazzi, ovviamente, perché i prof è noto che non sorridono mai, tranne quando rubano gli accappatoi dalle docce o le chiavi delle camere per nasconderle... e poi dicono a noi che siamo tremendi e ci mettono il voto di condotta, mah... la vita è proprio strana! :-D

 
Questa è un'antica cisterna casalinga per distillare le rose. Simpatica vero?
 E questa è la sala da pranzo con l'angolo cottura nel caminetto. Sapete che somiglia moltissimo alle vecchie case Walser che ci sono qui dove abito io, nell'alto Piemonte? Mi sembrava di essere a casa, così lontano e così vicino. 
Bellissimi i colori delle tele e delle stoffe, colori caldi sul rosso e l'arancione. 
Quanto mi sarebbe piaciuto abitare in queste belle case.

Questa è la riproduzione del giardino medioevale delle case, guardate com'è curato.
 E questa è la mitica marmellata di rose, non vi viene voglia di assaggiarla??

 Qui ci sono gli attrezzi agricoli.
 E questo è il pozzo per l'acqua, acciderpolina non ho chiesto se fosse anche abilitato ad esaudire i desideri... che tonto a non averci pensato!!

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Avete già scoperto vero il nome di questo paese? Non è difficile. Se ancora non l'avete capito e se vi interessano altre foto e altri racconti, seguitemi anche nel prossimo post, ho ancora tante cose simpatiche da mostrarvi! Bacini e caprioline per tutti voi.