venerdì 18 marzo 2011

Auguri papà!!! Dalla scuola dell'infanzia in via S. Giuseppe di Verbania

Augurissimi a tutti i papà dai bimbi della sezione BLU!!!!
















BRAVISSIMI BAMBINI!!! :-D
E un grazie enorme come una casa alle maestre Raffaella e Maria Teresa! :-)

mercoledì 16 marzo 2011

w l'Italia dei Magnifici 24

Solo i bambini sanno descrivere così bene l'Italia unita: colorata e piena di bella gente!!

martedì 15 marzo 2011

Il prezzo della dignità

Ciao bambini,
oggi vi racconto una storia e ve la scrivo con la penna blu, così si legge meglio. 
Ero in coda con la mia mamma alla cassa del supermercato quando abbiamo visto una mamma prendere due dolcetti e chiedere al suo bambino se ne voleva uno. Io ho pensato: ma guarda che gentile, nemmeno glielo ha chiesto il bimbo, non aveva fatto manco mezzo capriccio; avercene di mamme così! Che ne pensate?
Il bimbo un po' annoiato gira il dolcetto tra le mani, ma nel tempo che gli altri signori alla cassa pagano, lui se l'è pappato tutto. Allora la mamma gli dice di mettere l'altro sul rullo che lo devono pagare e intanto ne agguanta un terzo e lo appoggia insieme all'altro. Poi dice al bimbo: "Dopo andiamo sul cavallino?"
E a me vien proprio da pensare: quasi quasi faccio cambio, prendo quella mamma lì e do al bambino la mia!
La signora paga, guardando per aria con indifferenza, saluta e se ne va.
Davanti a noi ci sono altre due persone. Arrivati alla cassa la mia di mamma chiede alla commessa: "Scusi, so che non sono affari miei, ma la signora col bambino quanti dolcetti ha pagato?"
"Due" risponde la commessa. 
Mamma si volta verso di me e mi dice: "Vedi Echino, la dignità non è una materia che ti insegnano le maestre tra i banchi di scuola. La dignità te la insegna tua madre in coda al supermercato e ha il prezzo di un dolcetto!"

lunedì 14 marzo 2011

I sogni della mia mamma alla scuola primaria di Foggia!! :-))


Da un sogno all'altro...


... insieme a gattini e pulcini...



... chi non sogna è un somaro!!! :-D

Una grande editrice, Donatella Caione

domenica 13 marzo 2011

Multiculturalità di Giuliana Acanfora

Cari bambini, questa considerazione è stata scritta da una mamma come la vostra, mi è sembrata molto bella e ho deciso di condividerla con voi. Noi bambini già sappiamo che la diversità è una risorsa e non qualcosa da temere, ma è sempre meglio continuare a ripeterlo, non credete? Buona lettura!

A mia figlia scorre nelle vene un quarto di sangue tedesco, la sua nonna paterna infatti è di Berlino.
Scendendo per portarla a scuola vedo le due ragazze rumene che stanno aprendo il negozio di specialità tipiche sotto casa. Al cancello della materna incontriamo la piccola Michelle, che è per metà coreana. Si danno la mano ed entrano assieme.
Vado a fare la spesa. Passando davanti alla macelleria marocchina saluto il proprietario con un cenno della mano: sua figlia Tawab è in classe con la mia. Passo a prendere un appuntamento dal parrucchiere, che ha riempito il salone di foto scattate in Egitto nella sua ultima vacanza. Su facebook i miei amici messicani postano foto delle Isole Canarie. Nel ritornare porto un pezzo di focaccia all'anziana vicina di casa, costretta sulla sedia a rotelle. La sua badante è russa, mi apre la porta con un largo sorriso. Ha un diploma da infermiera e tanta tanta pazienza.
Vado a riprendere Adele passando davanti alla moschea, proprio nell'ora in cui decine di arabi escono dalla chiesa e si attardano a chiacchierare sul marciapiede. Metto su una pasta per me e per la bambina. Oggi Marco pranza al lavoro, gli ho preparato il bento alla maniera giapponese, modellando il cibo in forme buffe. Il portapranzo, originale, l'ho fatto arrivare da Hong Kong tramite Ebay.
Nel pomeriggio c'è il sole ed accompagno Adele al parco giochi. Incontriamo Maria, che nonostante il nome italiano ha gli occhi così a mandorla che sembrano due fessure. E' cinese, figlia di ristoratori. Ancora non parla italiano, a dire il vero ancora non parla, ha iniziato da poco a camminare, tutta sghemba, sorretta per le mani. E ad ogni passo le sue scarpine si illuminano ed emettono un suono. La zia che l'accompagna invece parla un po' italiano, un po' cinese, un po' a gesti.... alla fine ci si capisce sempre.
Chiedo ad Adele che cosa vuole per cena e mi risponde kebab. Lei adora passare in quella rosticceria perché il proprietario, ogni volta che la vede, infila un lungo spiedino di patatine fritte e glielo regala.
Non abito in una metropoli ma in una piccola cittadina, un microcosmo vivace e colorato. Sono fiera di fare parte di questo piccolo pezzo di mondo.
Sinceramente resto basita quando sento parlare con timore o disprezzo di integrazione razziale.